Nov 7, 2019 | cultura, Home, scarpe sportive, Storia delle scarpe, Tendenze
Le scarpe Camper ormai le conosciamo tutti, ma quello che forse non tutti sanno è la loro lunga e interessante storia. Mi ricordo che ho scoperto l’esistenza delle scarpe Camper attraverso uno dei modelli di punta del brand, Peu. E ricordo anche di aver pensato a quanto fossero strane e particolari. Era il 2004 e Camper aveva già quasi trent’anni di storia alle spalle. Ma andiamo per gradi.
Modello Peu
Storia delle mitiche scarpe Camper
Le scarpe Camper nascono nel 1975 a Maiorca, in Spagna, grazie ad un’idea di Lorenzo Fluxà. Tale Lorenzo era nipote del calzolaio che verso la fine del 1800, di ritorno da un viaggio in Inghilterra, introdusse sull’isola le prime macchine da cucire che permettevano di costruire scarpe in maniera meccanizzata.
Nel 1981 apre il primo store monomarca a Barcellona. Negli anni ’90 aprono negozi a Parigi, Milano e New York. Nel 2006 Camper lancia un progetto di collaborazione con diversi partner per creare prodotti unici.
In oltre quarant’anni di attività alcuni modelli di scarpe del brand sono diventati iconici e sono stati ridisegnati e reinventati moltissime volte. Ad esempio Camaleon, in assoluto il primo paio di scarpe Camper, era ispirato alle calzature dei contadini e costruito con materiali di recupero come pelli, tela e pezzi di pneumatici. Ma anche la linea Twins che nel 1988 cambia il concetto di simmetria nelle scarpe, ovvero dove la destra è diversa dalla sinistra.
Oppure Pelotas, introdotto nel 1995 e caratterizzato da 87 palline sotto la suola per garantire un’ammortizzazione tutta particolare.
Ma anche Wabi, le pantofole lanciate nel 2000 e ispirate al minimalismo e a principi di ecologia. Queste calzature si contraddistinguevano per il processo di produzione ridotto a soli 4 passaggi, con un notevole risparmio di materiali e di inquinamento.
E infine il modello Peu – quello che ho conosciuto io -lanciato sul mercato nel 2004 e presentate come le scarpe senza pretese, caratterizzate dall’allacciatura elastica e dalla forma ergonomica. Queste scarpe prendono forma partendo dalle pantofole Wabi delle quali ti ho parlato prima.
Curiosità sul mondo Camper
Sapevi che ci sono anche due hotel Casa Camper? Uno si trova a Barcellona, città simbolo del brand poichè fu proprio in questa città che aprì il primo negozio monomarca. L’altro si trova invece a Berlino. Entrambi gli hotel rispecchiano lo stile Camper, ovvero uno stile minimal essenziale con un richiamo alle tradizioni del passato, unite a comodità e funzionalità. Che poi sono le stesse caratteristiche che puoi ritrovare in un paio di scarpe Camper. Tutte le scarpe Camper sono un bel mix di sportività ed eleganza. Caratterizzate da linee semplici ma allo stesso tempo particolari. Sul sito è anche possibile personalizzare alcuni modelli. Infatti puoi decidere tu il colore della tomaia, della suola, dei lacci e della fodera interna. Inoltre puoi continuare a personalizzare le tue scarpe inserendo un breve testo del colore che vuoi, sulla linguetta.
Le scarpe Camper Ecoalf ecosostenibili per l’autunno inverno 2019 2020
Quest’anno è stato presentato il modello Pelotas in collaborazione con Ecoalf, un’azienda spagnola nota per trasformare i rifiuti in moda. Ogni giorno, grazie al supporto di alcuni pescatori, i pescherecci solcano le acque dei mari e degli oceani per raccogliere rifiuti che vengono portati in stabilimenti che li trasformano prima in microgranuli e poi in filati di alta qualità molto resistenti. Tutto ciò è possibile grazie a speciali processi che si avvalgono di tecnologie avanzate. Vengono utilizzati tanti tipi di rifiuti come plastica, pneumatici, scarti di tessuti e reti da pesca. Sapevi che per ottenere un metro di questo filato speciale servono circa 70 bottiglie di plastica?! Per ogni paio di scarpe venduto verranno donati 2 Euro alla fondazione Ecoalf.
Hai mai provato un paio di scarpe Camper?
A presto!
-S-
Ott 31, 2019 | cultura, Home, scarpe sportive, sport, Storia delle scarpe
Le scarpe di Under Armour andranno presto nello spazio. E non lo faranno da sole, ma con Virgin Galactic ed il suo equipaggio. Quando sono venuta a conoscenza di questa notizia piuttosto insolita, ho pensato subito di parlarne sul blog. Mi sono venuti in mente gli ormai famigerati Moon Boot, che però prendono solo ispirazione dai veri scarponi utilizzati per l’allunaggio, e la curiosità di conoscere un brand che diventa partner a tutti gli effetti di un progetto così importante. Argomentare di scarpe e Universo non capita certo tutti i giorni ed è cosa inusuale che si possano affrontare due argomenti così diversi in un unico tema. Ma adesso basta sproloquiare, devo presentarti le scarpe di Under Armour ed il suo partner in crime per quest’avventura. Adesso ti spiego tutto.
Chi è Under Armour
Under Armour è un brand americano di abbigliamento e calzature sportive fondato nel 1996 da Kevin Plank, ex giocatore di football. Il brand è diventato famoso per aver creato la prima t-shirt in tessuto tecnico in grado di trasportare il sudore all’esterno della maglia. Da allora ha rivoluzionato il mondo dell’abbigliamento tecnico per sportivi grazie alla creazione di tessuti sempre più performanti e in grado di agevolare le prestazioni degli atleti. È nel 2006 che viene lanciato il primo modello di scarpe Under Armour. Negli anni sono stati apportati continui miglioramenti e anche grazie all’introduzione di nuove tecnologie e innovazioni, Under Armour ha creato il modello in grado di sconfiggere la gravità, per correre veloci come il vento. Ovviamente si tratta di un’esagerazione, ma rende bene l’idea.
Virgin Galactic e l’ambizione di volare nello spazio
Virgin Galactic è una compagnia aerea fondata dal magnate britannico sir Richard Branson e facente parte del grande Gruppo Virgin Ltd. Quest’azienda futuristica e visionaria ha come ambizione quella di rendere commerciali e alla portata di tutti i voli nello spazio. Il prossimo progetto è di poter raggiungere i cento chilometri di quota con un’aeronave per offrire sei minuti di assenza di peso.
Quali sono le scarpe spaziali di Under Armour
Tutta questa prolungata prefazione solo per mostrarti finalmente le scarpe che andranno presto nello spazio – anche le tute spaziali sono di Under Armour -.
Perdonami, ma parlando di un tema così affascinante, misterioso e scientifico come l’Universo, associato alla mia passione per le scarpe, mi sono un po’ persa.
Comunque, io le trovo adatte anche sulla Terra, magari per quando il clima sarà più fresco.
A presto!
-S-
Ott 7, 2019 | cultura, Home, must have, Stivali, Storia delle scarpe, Tendenze
Se dico Ugg cosa ti viene in mente? Sicuramente penserai a bianchi scenari antartici, al ghiaccio, alla neve e…ai tuoi piedi al caldo. In effetti si dice che gli Ugg siano le calzature più calde che esistano, testimoni chi l’ha provati. In effetti non c’è da stupirsi se da oltre quarant’anni sono sulla cresta dell’onda. Ma sono anche gli stivali brutti per antonomasia.
Il famigerato brand nasce alla fine degli anni ’70 in California del Sud dall’esigenza di un surfista australiano di mantenere i piedi caldi fuori dall’acqua. Nel giro di pochissimo tempo gli stivali Ugg diventarono famosi in tutto il mondo.
Curiosità sul brand Ugg
In Australia il termine Ugg indica in maniera generica gli stivali di montone imbottiti di pelliccia ideati negli anni 20. Proprio per questo è in corso una battaglia legale tra il marchio californiano Ugg e l’azienda australiana che rivendica i diritti su questo tipo di calzature.
Non è chiaro chi fu a scoprire per primo gli stivali Ugg. Se fu Corky Carroll, americano che li scoprì in Australia e iniziò a venderli in America oppure Shane Stedmanha, l’australiano che registrò il marchio in Australia o Brian Smith che registrò il marchio in California. Sappiamo per certo che gli Ugg che conosciamo adesso appartengono certamente a quest’ultimo.
Pare che il termine ugg sia un’abbreviazione del termine ugly, che in inglese significa brutto.
Oltre agli stivali c’è di più
Oltre ai famigerati stivali e stivaletti unisex e dalla suola piatta, oggi Ugg propone una vasta gamma di calzature, abbigliamento e accessori.
La collezione di stivaletti da donna è caratterizzata da forme decisamente più simili a ciò che siamo abituate a chiamare stivali e meno bruttine rispetto al modello classico.
Anche l’assortimento di sneaker, sandali, mocassini, ciabatte e pantofole lascia nell’imbarazzo della scelta.
Dove acquistare gli Ugg
Sul sito ufficiale puoi acquistare il modello che preferisci. Puoi trovare una tabella che ti guiderà alla scelta della taglia giusta. È presente anche una sezione outlet – che nel momento in cui sto scrivendo non funziona – . Il pacco viene spedito dai Paesi Bassi, la spedizione è gratuita e impiega circa quattro giorni lavorativi per arrivare tra le tue braccia. Anche il reso è gratuito ed è prenotabile tramite il sito. Il cambio è possibile esclusivamente per lo stesso modello in taglia e/o colore diverso. Passerà un corriere a ritirare il pacco.
Esistono anche altri siti che propongono sconti interessanti. Ti segnalo quelli che ho testato personalmente:
- Privalia
- Yoox
- Saldi Privati
- Vente Privee
- Zalando Privé
- Amazon
Li hai già o li acquisterai?
A presto!
-S-
Lug 29, 2019 | cultura, Home, Storia delle scarpe
L’origine delle scarpe con il tacco è un argomento molto discusso tra gli storici della moda. Grazie a molti studi c’è ragione di credere che le scarpe con il tacco abbiano iniziato a circolare all’incirca nel 1300. Infatti le scarpe con la suola altissima in legno o sughero erano molto in voga nei secoli tra il 1300 e il 1700. Queste scarpe in Italia si chiamavano pianelle o zoccoli, ma erano note anche con il nome di chopines.
Inizialmente le pianelle erano utilizzate sia dagli uomini che dalle donne. Solo successivamente ne venne proibito l’utilizzo da parte degli uomini perché considerate troppo poco virili.
Si poteva distinguere il ceto sociale di una donna dall’altezza delle suole. Nobili o famose oppure popolane o con una cattiva reputazione: anche pochi centimetri in più o in meno potevano fare una bella differenza per la considerazione morale e di ceto.
L’origine delle scarpe con il tacco e…della sensualità dei piedi
Le pianelle lasciavano intravedere bene il piede e questo veniva considerato oltraggioso dalla società dell’epoca. Infatti il piede era già visto come una parte molto sensuale del corpo femminile. Era necessario considerare i piedi delle parti infime e poco nobili del corpo umano. Altrimenti, perché Dio li avrebbe posti nella parte più bassa del corpo? Per questo motivo nel 1333 venne proibito ai calzolai di provare le scarpe alle donne. E per lo stesso motivo nel 1400 le pianelle alte vennero accusate di minacciare l’ordine naturale delle cose create da Dio stravolgendo eccessivamente le proporzioni umane.
Le leggi dell’epoca proibivano l’utilizzo di tacchi troppo alti
Tra il 1400 e il 1500 vennero emanate diverse leggi a sfavore delle pianelle: ad esempio era proibito l’utilizzo di materiali pregiati come l’oro e l’argento per la fabbricazione di queste calzature. Le pianelle – o chopines – potevano arrivare a costare moltissimo e ad essere alte fino a cinquanta centimetri. A Venezia invece venne fissata l’altezza massima per le pianelle in otto, nove centimetri. Pena una multa molto salata e addirittura la reclusione.
Evidentemente queste leggi non sortirono alcun effetto visto che alla fine del 1400 le pianelle erano ancora molto diffuse e più alte che mai. Anche gli uomini iniziarono ad accettarle perché avevano capito che il loro utilizzo poteva consentirgli di controllare meglio le proprie donne: infatti con tutti quei centimetri sotto ai piedi non erano molto autonome in fatto di giratine per la città in solitudine senza dare troppo nell’occhio.
Solo alla fine del 1600 le pianelle iniziarono a passare di moda in quasi tutte le città italiane, ad eccezione di Venezia. Cominciarono a diffondersi scarpe molto più piccole e raffinate nate a Parigi, delle quali ti parlerò un’altra volta.
A presto!
-S-
Lug 8, 2019 | Home, Storia delle scarpe, Tendenze
Sei pronta a sfoggiare i look da spiaggia più glam con le ciabatte Ipanema? Ormai manca davvero poco alle ferie estive ed è tempo di pensare a cosa mettere in valigia. Tra le varie cose non dimenticarti di almeno un paio di ciabatte di gomma per la spiaggia, che potrai utilizzare anche per la doccia una volta tornata dal mare. L’anno scorso ti avevo parlato delle mitiche Havaianas, quest’anno ti voglio raccontare delle altrettanto famose ciabatte Ipanema.
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Le ciabatte Ipanema hanno una storia più recente rispetto alle rivali Havaianas. Anch’esse Brasiliane, prendono il nome dal quartiere della Zona Sud della città Rio de Janeiro, una dei posti più ricchi di tutta la città.
Nascono nel 2001 e grazie alla collaborazione con la famosa modella brasiliana Gisele Bündchen, e altrettanto famosi designer, questa ciabatte diventano presto celebri in tutto il mondo.
Colore e fantasia sono le parole che meglio le caratterizzano: dal monocromatico alle stampe più disparate. Oltre alle ciabattine classiche, questo brand produce anche sandali minimal e ciabatte con zeppa, versatili e adatte a più occasioni.
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La cosa che più mi piace delle ciabatte Ipanema è che alcuni modelli presentano la pianta anatomica, per un maggior comfort del piede.
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Numerazioni e calzata delle ciabatte Ipanema
Le numerazioni da donna vanno dal 35 al 42, mentre per l’uomo dal 39 al 48.
Per quanto riguarda la calzata, il mio consiglio è quello di acquistare almeno un numero in più rispetto alla tua taglia abituale perché vestono piccole. Ad esempio il mio piede, che veste una taglia 37 delle scarpe chiuse e un 36,5 dei sandali molto aperti, entra in un 38 delle ciabatte Ipanema. Per quanto riguarda l’acquisto, le puoi trovare nei negozi fisici oppure online. Purtroppo attualmente non è possibile acquistarle direttamente dal sito ufficiale, ma ci sono tanti online store che spesso offrono prezzi competitivi grazie a degli sconti davvero interessanti.
Che ne pensi, ti piacciono?
A presto!
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*Link di affiliazione. Significa che, in qualità di Affiliato Amazon, io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei effettuati attraverso i link che inserisco. I prezzi dei prodotti non cambiano.
Feb 14, 2019 | Home, must have, scarpe sportive, Storia delle scarpe, Tendenze
Hai mai sentito parlare delle Chunky Sneaker? Forse il termine ti suonerà strano, ma sono sicura che tra un attimo capirai di cosa sto parlando.
Si tratta di quelle particolari scarpe sportive molto in voga negli ultimi tempi. Particolari perché sono molto grosse e hanno la suola molto spessa e di solito sono molto colorate. Infatti Chunky è un termine inglese che significa “robusto”. Non avrebbero potuto trovare nome più azzeccato per definirle. Ormai da mesi le vedo sfilare per le strade indossate da donne di tutte le età.
Quando sento parlare di Chunky Sneaker il primo modello in assoluto che mi viene in mente è quello firmato Fila.
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Ma in realtà moltissimi brand hanno rilanciato la moda di queste scarpe poco aggraziate. Non soltanto marchi famosi per le calzature sportive come Nike, Reebok, Adidas e Puma. Anche le case di moda più famose al mondo come Balenciaga, Gucci, Valentino, Calvin Klein hanno prodotto le loro Chunky Sneaker.
Nonostante questo particolare modello di sneaker non mi faccia impazzire, in uno degli ultimi articoli del blog ti avevo proposto di approfittare dei saldi invernali per acquistarne un paio. Perché anche se sono per definizione le scarpe più brutte degli ultimi tempi, restano comunque incredibilmente cool e versatili. Infatti le ho viste indossate sia con abiti eleganti che con outfit più sportivi.
Remake o fuori moda?
Scrivendo questo articolo ho avuto modo di fare qualche riflessione che vorrei condividere con te.
In realtà le Chunky Sneaker erano diffusissime negli anni ’90 e, come spesso accade, la moda si ripete. E questa è la prima volta che mi capita di rivivere una moda che ho già vissuto. Peccato che ero troppo piccola per conservare le scarpe e i vestiti che possedevo allora.
E qui una riflessione mi è sorta spontanea: cosa proviamo vedendo le nuove generazioni camminare nelle stesse scarpe che abbiamo calzato noi ai nostri tempi?
Anche se per gli ultimi standard di design in fatto di scarpe sportive, le Chunky Sneaker possono sembrare un po’ troppo fuori moda, in realtà, viste con gli occhi di quando eravamo teenager rappresentano un bel remake per tornare con la mente ai nostri periodi fanciulleschi o adolescenziali. O forse siamo solo noi a vederle così perché le viviamo come una nuova versione di loro stesse?
Resta il fatto che riproporre uno stile passato è utile alle vecchie generazioni per far ricordare con affetto i tempi andati e alle nuove per renderle più partecipi del passato.
Dopo tutte queste considerazioni, lascio a te le conclusioni, sempre che ci siano!
Nel frattempo, qualunque sia la tua motivazione, puoi sempre acquistare un paio di Chunky Sneaker approfittando dei saldi ancora in corso.
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A presto!
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