Alluce valgo e rimedi per alleviare il dolore

Alluce valgo e rimedi per alleviare il dolore

In questo articolo ti parlerò di alluce valgo e rimedi per alleviare il dolore. Dopo aver visto nel dettaglio cos’è l’alluce valgo e quali sono i sintomi, scopriremo insieme quali sono i rimedi più efficaci.

Pur trattandosi di una patologia degenerativa non curabile, se non attraverso l’intervento chirurgico, ci sono dei rimedi che possono essere utili per alleviare il dolore nell’immediato e limitare il progredire della patologia. Tieni però sempre a mente che, per quanto possano dare sollievo, non rappresentano mai la cura definitiva.

Quando parliamo di salute è di fondamentale importanza accorgersi in tempo quando qualcosa non va. Dal momento che l’alluce valgo secondario può essere acquisito nel corso della vita a causa di fattori di predisposizione, come familiarità, lassità legamentosa o artrite reumatoide -ma questi sono solo alcuni esempi-, è sempre bene giocare d’anticipo e prendere precauzioni prima ancora che il quadro clinico si aggravi. Per questo motivo, prima di azzardare autodiagnosi senza averne le competenze, è importante rivolgersi ad un medico che sarà in grado di indirizzarti al meglio, anche attraverso un’analisi posturale plantare.

Analisi posturale plantare

L’analisi della postura plantare è il punto di partenza di ogni terapia correttiva che verrà poi messa in atto. Moltissime patologie del piede insorgono a causa di un appoggio sbagliato del piede durante l’atto della camminata. Dorsay utilizza uno strumento molto sofisticato, ovvero un podoscopio di ultima generazione, in grado di misurare la postura plantare attraverso l’elaborazione di un modello 3D per poter così identificare il problema e correggere l’errata postura. E la correzione posturale, ancor prima dell’intervento chirurgico, è la chiave di volta in grado di evitare l’insorgere nuovamente della patologia. In pratica correggere l’alluce valgo senza modificare la postura scorretta del piede aumenta di gran lunga la probabilità di recidive.

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Alla luce di ciò, ecco qua i principali rimedi per alleviare -ma non curare- il dolore provocato dall’alluce valgo.

Alluce valgo e rimedi per alleviare il dolore

Plantari

È importante controllare l’appoggio plantare e di conseguenza tutta la postura in modo da poter eventualmente intervenire con dei plantari specifici. Certi controlli andrebbero fatti fin dall’infanzia nel caso di posture scorrette. Ma anche da adulti se cominciano ad insorgere sintomi fastidiosi. I plantari possono correggere la postura errata, tuttavia rappresentano un rimedio temporaneo e non risolutivo. Peraltro possono essere indossati solo con alcuni modelli di scarpe.

Tutori e cuscinetti

Esistono in commercio anche dei dispositivi, ovvero i tutori, in grado di ridurre il dolore causato dall’alluce valgo. Si possono utilizzare durante la notte, quando i piedi sono a riposo, per mantenere le articolazioni allineate nella corretta posizione. Anche i cuscinetti hanno la stessa funzione e possono essere utilizzati anche durante la deambulazione. Entrambi questi presidi alleviano il dolore, ma non risolvono la patologia. Perciò, una volta tolti, il dolore si ripresenta.

Massaggi o impacchi freddi

Puoi farti eseguire dei massaggi per alleviare il dolore provocato dall’alluce valgo. È consigliabile utilizzare degli oli essenziali e compiere movimenti circolari al di sotto dell’articolazione interessata. Oppure puoi eseguire un massaggio in autonomia con un oggetto tondeggiante, ad esempio una pallina da tennis, da far roteare tra la pianta del piede e una superficie dura. Quando il dolore è molto forte, oltre ai massaggi puoi fare degli impacchi con il ghiaccio.

Esercizi e camminare a piedi nudi

Eseguire degli esercizi fisioterapici aiuta a migliorare la mobilità e le prestazioni delle articolazioni. Mantenere le dita dei piedi allenate ne potenzia la muscolatura e migliora la flessibilità delle articolazioni. Un esercizio utile è quello di utilizzare le dita dei piedi per recuperare dei piccoli oggetti leggeri. Oppure semplicemente fletterle ed estenderle o fare stretching. Anche camminare a piedi nudi è molto utile per fortificarne i muscoli. 

Calzature 

Da sempre ho sentito dire che l’alluce valgo è strettamente legato all’utilizzo delle scarpe con il tacco. Ma in verità non è così. Infatti le scarpe sbagliate possono eventualmente peggiorare l’appoggio plantare e creare problemi posturali, ma non rappresentano la causa principale dell’alluce valgo.

Non esistono delle vere e proprie calzature specifiche, ma possiamo tener conto di alcuni accorgimenti quando dobbiamo scegliere le scarpe. Ad esempio non indossare i tacchi e scegliere delle scarpe a pianta larga.

Farmaci 

Farmaci analgesici e antinfiammatori alleviano il dolore provocato dall’alluce valgo. Ma è fondamentale parlarne sempre con un medico prima di assumere qualunque medicinale.

Sicuramente è sempre meglio evitare tutte quelle situazioni di particolare stress per il piede affetto da alluce valgo, come ad esempio stare in piedi o camminare per molte ore consecutive. 

Certamente tutti questi rimedi ti aiuteranno ad alleviare i sintomi fastidiosi che l’alluce valgo porta con sè, senza provocare ulteriore danni. Ma nessuno di questi riuscirà a curare la patologia. Quando la situazione si aggrava l’unica soluzione è intervenire chirurgicamente. Ma di questo ne parlerò nel prossimo articolo. Quindi resta connessa per conoscere tutto ciò che c’è da sapere sulla chirurgia dell’alluce valgo. Se hai domande o semplicemente vuoi raccontarmi la tua esperienza, sono a tua completa disposizione. Se preferisci contattare direttamente Dorsay, la clinica ortopedica specializzata nell’operare le principali patologie del piede, puoi chiamare il numero verde 800 200 868.

 

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Scarpe rosse e perché acquistarle

Scarpe rosse e perché acquistarle

Ti avevo già parlato della mia mania per le scarpe rosse e perché acquistarle, un must have dal duplice significato e che, a quanto pare, non passa mai di moda. Ti avevo mostrato i miei allora nuovissimi stivaletti e avevamo parlato di come abbinarli. Dal quel momento il mio armadio delle scarpe ha cominciato a svuotarsi. e ho deciso di eliminare tutte quelle scarpe che per un motivo o per l’altro non indossavo più, per fare spazio a nuovi acquisti, decisamente più consapevoli e più adatti al mio mood attuale. Purtroppo ho dovuto eliminare anche gli stivali e le décolleté rosse che avevo perché li avevo usati talmente tanto che non erano più portabili nemmeno dopo svariate riparazioni del calzolaio. Ed è così che ho iniziato a sentire la mancanza di un paio di decollete rosse – agli stivaletti ci tengo come non mai e sono ancora li nella mia scarpiera -.

Significati delle scarpe rosse

Come ho detto, alle scarpe rosse vengono attribuiti tantissimi significati. Simbolo della lotta contro il femminicidio, ma anche potere, passione, amore. Quando è così, conviene prendere quello che ci fa più comodo tralasciando tutti gli altri che sentiamo non appartenerci. Credo che in molte situazioni sia assolutamente deleterio e improduttivo il voler attribuire una spiegazione razionale sempre a tutto. Qualche volta dovremmo prendere le cose semplicemente come stanno: ho voglia di calzare un bel paio di scarpe rosse e me le metto. Punto. Questo non significa doversi sentire per forza eccentriche, alla ricerca di qualcosa in particolare e in generale essere categorizzate come “quelle che”. E non c’è bisogno di un Red Carpet o di essere Victoria Beckham per sfoggiare ai piedi un colore eccentrico. Un po’ come la faccenda dello smalto rosso e delle scarpe leopardate.

Le mie nuove scarpe color vermiglio lucide

E quindi ho appena acquistato online un paio di scarpe rosse che più rosse non si può. E ho voluto esagerare anche con il tacco. Ho già in mente come abbinarle e spero di potertele mostrare presto. L’inverno non è la stagione ideale per me per calzare le décolleté, ma giuro che cercherò di essere più audace e non badare troppo alle mie convinzioni. E pensare che fino a qualche anno fa non uscivo di casa se non indossavo almeno otto centimetri di tacchi sotto ai piedi. Nel frattempo cercherò di rimediare con gli stivali a tacco alto.

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Sintomi dell’alluce valgo

Sintomi dell’alluce valgo

Oggi ti racconto nei dettagli quali sono i sintomi dell’alluce valgo. Il mese scorso ti ho raccontato cosa si intende per alluce valgo, mentre in questo secondo articolo di approfondimento vedremo insieme come accorgerci dell’insorgenza di questa patologia del piede. Tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione con Dorsay, la clinica specializzata nell’operare le principali patologie del piede, volta a far conoscere tutto ciò che c’è da sapere sull’alluce valgo e sulle nuove metodologie con le quali è possibile finalmente giungere ad una soluzione definitiva. Perciò, se hai dubbi o domande, questo è il momento giusto per farle. Sarò lieta di risponderti grazie al supporto dei migliori esperti sul campo.

Come insorge l’alluce valgo

Dato che si tratta di una deformazione del piede costituita da una progressiva deviazione dell’alluce verso le altre dita, ci aspetteremmo che possa sempre essere presente gonfiore e conseguente dolore. Per fortuna ogni corpo è diverso dall’altro e ogni caso può avere sintomi diversi a fronte della stessa manifestazione clinica. Perciò, dopo aver cercato informazioni su internet, per approfondire al meglio l’argomento, ho intervistato negli ultimi mesi alcune persone che soffrono di alluce valgo. Forse ti stupirà sapere che le testimonianze sono state tutte diverse, un po’ come quando si leggono le recensioni relative ad alcuni prodotti di utilizzo.

Asintomatico o doloroso? 

In alcuni casi il decorso di questa patologia è stato talmente lento che al momento in cui ho chiesto loro di parlarmi di questo problema del piede, mi hanno riferito di non aver avuto mai sintomi e fastidi dell’alluce valgo. Sembrerà una cosa impossibile, ma, come per ogni altra valutazione, è sempre bene approfondire i perché. Io l’ho fatto -perchè sono un’indagatrice congenita- e parlando e chiedendo ho scoperto che in tutti questi casi la patologia era stata sottovalutata. I dolori e il gonfiore erano attribuiti ad altri fattori, come l’aver affaticato troppo il piede. E i sintomi venivano “alleviati” dall’utilizzo di scarpe con pianta più larga, numerazioni più grandi del proprio e rinuncia di alcune tipologie di scarpe. 

Nella maggior parte dei casi invece mi è stata descritta una situazione di disagio prolungata nel tempo. Fin da subito hanno iniziato a manifestare i primi fastidi dopo l’utilizzo di determinati modelli di scarpe, solitamente quelle a pianta un po’ più stretta, come i tacchi. Oppure alcune sneaker leggermente più sfilate sulla punta. Il dolore si presentava all’altezza dell’articolazione, proprio dove poi insorgere la cosiddetta “cipolla” o “patata”. I sintomi e fastidi dell’alluce valgo erano rappresentati da sensazione di caldo con rossore della zona interessata e qualche volta da presenza di gonfiore anche tutto intorno. Alcune volte il dolore interessava anche le dita vicine. Il tutto associato ad una limitazione del movimento dell’articolazione.

Sintomi e fastidi dell’alluce valgo in breve

Quindi è possibile che nella fase iniziale della patologia non si avvertano sintomi importanti, ma possano insorgere successivamente con il peggioramento progressivo del disturbo del piede. Specialmente indossando scarpe strette o con il tacco. Ecco perché, come ti avevo già spiegato, spesso i tacchi vengono ingiustamente colpevolizzati. 

Se non viene valutato in tempo, a lungo andare può portare a delle vere e proprie deformazioni del piede con conseguente difficoltà a camminare.

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Cosa fare se si hanno dubbi

L’alluce valgo è una patologia da non sottovalutare. infatti, una volta che il decorso è iniziato, non è possibile fermarlo, ma solo curarlo. Per questo, al benché minimo dubbio, è sempre bene prenotare una visita di controllo da uno specialista, ovvero il Chirurgo del Piede. La figura che meglio di tutte sarà in grado di valutare la situazione in maniera olistica, cioè tenendo conto di tutto il contesto attraverso un’analisi accurata e consigliarti al meglio sul daffarsi.

Ora mi raccomando, non attribuire ogni piccolo doloretto fisiologico dei tuoi cari piedi ad un eventuale alluce valgo. Qualche volta avere dei fastidi può anche essere normale. A me capita con alcune scarpe, ma poi mi basta non indossarle ripetutamente ogni giorno e come per magia tutto si risolve nel giro di una notte. Allo stesso tempo non sottovalutare potenziali situazioni dannose e cerca di prestare attenzione alle sensazioni che il tuo corpo manifesta.

Nella prossima puntata parleremo ancora di alluce valgo e se hai domande o semplicemente vuoi raccontarmi la tua esperienza, sono a tua completa disposizione. Oppure puoi contattare direttamente Dorsay, la clinica ortopedica specializzata nell’operare le principali patologie del piede, chiamando il numero verde 800 200 868.

Resta connessa.

 

A presto!

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Jimmy Choo e Timberland: la capsule collection

Jimmy Choo e Timberland: la capsule collection

La collaborazione tra Jimmy Choo e Timberland si riconosce subito. Basta guardare gli stivaletti appena nati per notare come il DNA sportivo di Timberland si fonde allo stile glamour senza tempo di Jimmy Choo. La collezione è un’edizione limitata e prevede in tutto quattro modelli. Due sono adatti sia all’uomo che alla donna, mentre gli altri due, caratterizzati dalla presenza di cristalli Swarovski, vantano un’allure decisamente più femminile.

Capsule Collection Ecosostenibile Jimmy Choo x Timberland

I due stili inconfondibili di Jimmy Choo e Timberland si fondono per dare origine a questi stivaletti dallo charme casual chic. Come ti ho detto, si riconoscono subito perché si tratta del classico scarponcino Timberland, rivisitato in chiave glamour.

Tutti i modelli sono caratterizzati dalla tomaia in pelle nabuk che conferisce sia alla vista che al tatto la consistenza simile al velluto. Grazie al percorso di sostenibilità iniziato da Timberland, ogni pezzo è realizzato con pellami provenienti da concerie che fanno parte del Leather Working Group (LWG) che valuta la conformità dell’industria manifatturiera dei pellami nel rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Inoltre, per ogni paio di stivaletti venduti, verrà piantato un albero, a sostegno del progetto intrapreso da Timberland che prevede di piantare cinquanta milioni di alberi nei prossimi cinque anni.

I modelli

Il nome del brand Jimmy Choo è ricamato sul colletto posteriore che avvolge la caviglia ed è presente anche in versione hardware attaccato su un quadrato di pelle applicato sui lacci con un filo di metallo. Il logo Timberland in metallo è applicato sul lato esterno della scarpa.

I due modelli più sobri, che sono anche quelli unisex, sono disponibili in due colori. Il nero e il classico marrone chiaro tendente al tipico giallo Timberland. Entrambi resi particolari da una spolverata non eccessiva di glitter sulla punta, come a voler mettere in evidenza i punti luce della tomaia.

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Ci sono poi i due modelli con Swarovski, uno decisamente più sobrio e l’altro più eccessivo. Il primo è tempestato di brillanti solo sul colletto posteriore che avvolge la caviglia e sulle cuciture che tengono unite tomaia e suola.

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Mentre il secondo è completamente tempestato di brillanti Swarovski a tal punto che non ha bisogno di descrizioni. Questa versione per il momento è disponibile su ordinazione e solo sul sito Jimmy Choo, mentre tutti gli altri sono già disponibili sia sul sito di Jimmy Choo che su quello Timberland.

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Jimmy-Choo-e-Timberland-swarovski

Ti piacciono?

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Le scarpe nel 1800: storia ed evoluzione

Le scarpe nel 1800: storia ed evoluzione

Le scarpe nel 1800 subirono una grande trasformazione. Non solo iniziarono a cambiare le modalità di fabbricazione, ma anche la tipologia e il numero di modelli disponibili. Infatti, se fino al 1700 le scarpe maschili e femminili si differenziavano per la tipologia di fibbie e per l’utilizzo di materiali diversi per le tomaie, nel 1800 vennero introdotte forme completamente diverse per le une e per gli altri.

Distinzione tra scarpe da donna e da uomo

Fino alla prima metà del 1800 non esistevano molti modelli di scarpe da donna. Le signore potevano scegliere tra quelle che venivano definite pantofole, caratterizzate da suola fine, tomaia in lana, seta o pelle e nastri intorno alla caviglia. Oppure modelli accollati dalla suola spessa con tomaia in pelle e lacci. E infine gli stivaletti alla caviglia. Le pantofole, erano un tipo di scarpe estremamente scomode e non impermeabili. Mentre i modelli più accollati erano considerati adatti a lavorare nei campi.

La distinzione tra scarpe da uomo e scarpe da donna cominciò a delineare atteggiamenti culturali diversi nei confronti dei due sessi. Le donne, che erano solite indossare le pantofole, assolutamente inadatte alla vita fuori dalla casa, cominciarono a vedersi relegate al ruolo di casalinghe. Mentre gli uomini, che avevano a disposizione gli stivali, più resistenti e adatti ad affrontare il terreno esterno, potevano avventurarsi nel mondo.

La Rivoluzione Francese e le scarpe nel 1800 in Europa e in America

Dopo la Rivoluzione Francese Inghilterra e Francia, che fino ad allora avevano adottato le stesse mode, iniziarono a calcare ognuna la propria strada. Così in Inghilterra le donne iniziarono ad utilizzare stivaletti robusti e allacciati, decisamente più pratici per l’esterno. In Francia e in America invece le signore più alla moda calzavano le pantofole da casa anche per uscire.

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Pantofole del 1800

La Rivoluzione Francese segnò una svolta anche per l’America. Infatti durante il colonialismo gli americani, costretti fino ad allora ad acquistare solo prodotti inglesi, poterono iniziare a comprare anche prodotti francesi, da sempre considerati chic e alla moda. E anche quando la Francia cominciò ad adottare la moda inglese degli stivaletti, in America continuarono a calzare le pantofole. L’America del 1800 era un paese giovane nel quale non esisteva ancora la distinzione per ceti sociali, ormai radicata nel resto d’Europa. Lì vestirsi bene era considerato un diritto e un privilegio che tutti potevano permettersi.

La diversificazione della moda nell’America del 1800: la nascita dei ceti sociali

Fino agli anni ’40 del 1800 le donne americane copiavano la moda europea. Ma quando la prima rivista femminile americana iniziò a concedere spazio alla moda attribuendo ad essa un ruolo strategico per il progresso morale legato anche all’aspetto religioso, avvenne la svolta. Iniziò a diffondersi il concetto di diversificazione dell’abbigliamento in base alle occasioni, alla propria condizione sociale, al clima e all’aspetto fisico. Le donne venivano esortate ad indossare gli stivaletti se si doveva uscire per le strade polverose, oppure scarpe accollate per la campagna. E fu così che anche in America iniziò a nascere la distinzione per classe sociale.

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Stivaletti del 1800

Scarpe e industrializzazione nel 1800

Fu solo Intorno al 1860 che in America vennero introdotti gli stivaletti, molto più robusti delle ormai superate pantofole cucite a mano. Grazie allo sviluppo industriale potevano essere prodotte molte più paia di scarpe. E si cercò di incentivare l’acquisto di modelli che potevano essere fabbricati a livello industriale, proprio come gli stivaletti. I prezzi continuarono a scendere e cominciò ad essere promossa una primordiale forma di consumismo. Lo stesso modello lo si poteva trovare in colorazioni e pellami differenti, con o senza applicazioni, con punte tonde o sfilate. Nacquero inoltre le prime scarpe sportive anche grazie all’utilizzo della gomma. Con lo sviluppo dell’industria in America, cominciò anche l’esportazione delle scarpe americane in tutto il mondo.

Tutti i modelli di scarpe

Quindi dopo la prima metà del 1800 si potevano trovare già molti modelli di scarpe da donna. Quelli adatti alla casa e quelli per le attività all’aperto. Le prime erano vere e proprie pantofole che potevano essere basse o dotate di tacchi. Si trattava di scarpe molto leggere che si potevano sfilare velocemente dal piede. Per le seconde la scelta era più ampia. Stivaletti dalla suola robusta, adatti a camminare; stivaletti più delicati, adatti alla sera; scarpe molto scollate con i lacci, adatte ad attività leggere; scarpe per le attività sportive e infine gli stivali. Verso la fine del 1800 le signore, che in quell’epoca potevano permettersi due o tre paia di scarpe, ricominciarono a portare anche calzature dal taglio maschile. Fu proprio in questo periodo storico che iniziò a consolidarsi sempre più l’idea che ognuno potesse indossare ciò che voleva quando voleva al di la delle etichette e dell’idea di moda come decoro.

Quanto siamo fortunate di poter indossare oggi tutti i modelli di scarpe che vogliamo?! Dovremmo ringraziare le signore del 1800!

A presto!

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Espadrillas con zeppa: le scarpe estive super cool

Espadrillas con zeppa: le scarpe estive super cool

Le espadrillas con zeppa sembrano essere la nuova frontiera della moda scarpe per questa stagione. E sicuramente anche della prossima. Anche in altri articoli ti avevo accennato al fatto che le tendenze moda possono nascere o tornare all’improvviso e rimanere in auge per qualche tempo. E’ il caso delle espadrillas che andavano di moda negli anni ’80 e sono tornate prepotenti in una nuova veste alla quale siamo già abituate da tempo, ovvero le zeppe.

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Raid, disponibili su Zalando

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Valentino Garavani

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Fendi

Un po’ di storia delle espadrillas

Di origine spagnola, le espadrillas classiche sono scarpe unisex caratterizzate dalla tomaia in stoffa e dalla suola in corda. Vengono chiamate con nomi diversi – alpargatas o espartenas – ma il nome che tutte conosciamo è una trasposizione in lingua francese del termine catalano espardenya che deriva dalla parola espart, una pianta utilizzata per fare corde. Prodotte a partire dal 1300 circa, erano inizialmente le scarpe dei contadini. Divennero accessorio di tendenza negli anni ’40, videro nuova popolarità negli anni ’80 e ad oggi rimangono uno degli accessori moda più cool per l’estate.

Negli anni le espadillas sono state calzate da personaggi del calibro di Grace Kelly e Jackie Kennedy. La caratteristica principale di queste scarpe è la suola in corda, mentre la tomaia può essere dei materiali più disparati, lisci, traforati, elaborati, con punta aperta o chiusa oppure con aperture laterali. Ci sono poi le varianti lacci, che possono esserci o meno e quando ci sono, solitamente, si intrecciano alle caviglie o al polpaccio. Per non parlare di altezza e tipologia della zeppa. Insomma, esistono così tante varianti che non ci resta che l’imbarazzo della scelta.

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Vidorreta, disponibili su Zalando

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Manebì

Quali espadrillas con zeppa scegliere

Proprio perché le possibilità di scelta sono davvero molte, ti raccomando di non prendere decisioni troppo avventate – a meno che tu non sia una vera temeraria -. Cerca di optare per un modello che sei sicura riuscirai a calzare. Ricorda che saranno le tue scarpe passe-partout per tutta la stagione calda e dovrai poterle calzare in ogni occasione. Scegli un’altezza comoda per te e una tomaia che ti faccia sentire il piede stabile. Personalmente non ho mai sentito parlare di espadrillas scomode, per cui la scelta di questo tipo di modello dovrebbe già essere una garanzia in fatto di comfort, ma te lo ripeterò all’infinito. Le scarpe devono essere comode e non un’inutile preoccupazione. Anche per quanto riguarda il prezzo ci sono tante possibilità. Come saprai io preferisco prodotti di qualità e, per quanto riguarda le scarpe, non c’è miglior qualità del Made in Italy – anche se le espadrillas originali sono spagnole – e in un momento storico come questo mi sento quasi obbligata a ricordarti quanto sia importante sostenere le piccole aziende italiane. Ciò non toglie che i prezzi della moda low cost siano davvero allettanti e, per delle scarpe stagionali, soprattutto se non siamo convinte dell’acquisto, possiamo fare un’eccezione.

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Even&Odd, disponibili su Zalando

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Refresh, disponibili su Zalando

Come abbinare le espadrillas con zeppa

Le espadillas con zeppa sono tra le scarpe più versatili per la stagione più calda. Sono una delle scarpe jolly da abbinare come e quando vuoi. Non ci sono regole particolari, se non quelle che vigono per tutti gli altri modelli di scarpe. Ad esempio i modelli lace-up con allacciatura alla caviglia tenderanno a far sembrare la gamba più corta, creando una rottura ottica tra il piede e la gamba. Così come la zeppa troppo alta rispetto alla lunghezza della gamba creerà un effetto ottico contrario a quello ricercato, ovvero voler sembrare più alte. A parte queste piccole accortezze, delle quali ti avevo già parlato nell’articolo inerente le scarpe nude – dove nude non è inteso in senso lato come nudo, ma si riferisce al colore – e in quello su come scegliere i tacchi giusti in base alla tua altezza, le espadrillas con zeppa si possono abbinare sia con pantaloni che con abiti lunghi o corti. Se sceglierai una tomaia di colore neutro il gioco sarà fatto e non dovrai più preoccuparti di nient’altro.

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Even&Odd, su Zalando

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Ferragamo

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Chiara Ferragni

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Pull&Bear, disponibili su Zalando

 

Sei pronta per calzare ai piedi le tue espadrillas con zeppa?

 

A presto!

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