Civico 306 Calzature & … Un piccolo paradiso per chi ama le scarpe

Civico 306 Calzature & … Un piccolo paradiso per chi ama le scarpe

Chi di noi non ha i propri negozietti di fiducia, quelli che dopo una giornata triste, malinconica o deprimente, sanno come coccolarti e tirarti su il morale? Oggi vorrei parlarvi di uno di questi. Uno dei miei preferiti e, che, da oggi potrebbe diventare anche il vostro.

entrata-civico-306

Civico 306 Calzature & è un piccolo negozio di calzature da donna di ultima tendenza sempre ben fornito. E’ prevalentemente rivolto ad un pubblico femminile, ma potrete trovare anche alcuni modelli da uomo. Civico 306 nasce nel 2003 grazie ad una collaborazione con uno dei più importanti calzaturifici italiani di allora e la proprietaria, Sabrina, lavora nel mondo delle calzature dal 1989. Il 95% dei brand che trovate all’interno del negozio sono rigorosamente made in Italy e Sabrina è talmente preparata e informata sulle varie tipologie di scarpe di cui è fornito il negozio che saprà certamente consigliarvi il modello più adatto alle vostre esigenze, sia in termini di materiali e componenti che meriti e pecche di quel dato modello. Vi ricordate quando vi ho parlato delle mie scarpe argentate? E’ lì che le ho acquistate. Pensare che non le avrei nemmeno guardate se non fosse stato per lei, perché troppo lontane dai miei gusti e dal mio modo di essere. Invece me ne sono perdutamente innamorata. Tra l’altro la versione invernale è altrettanto favolosa e versatile. Anche il mio ultimo acquisto con i saldi l’ho fatto lì.

logo-civico-306

La certezza dell’acquisto consapevole…

Da Civico 306 avrete la certezza di fare il cosiddetto acquisto consapevole perché non solo potrete informarvi sull’origine della calzatura che state provando, ma se chiedete vi saranno fornite informazioni dettagliate sui materiali, sui pregi e sui difetti di quelle scarpe. E non è cosa da poco, soprattutto per chi, come me, ha deciso di imparare ad acquistare in maniera informata. Le scarpe, si sa, hanno a che vedere con il modo in cui ci fanno sentire sia mentalmente che fisicamente e quindi è bene sapere cosa stiamo per acquistare.

Appena arrivate da Civico 306 vi troverete davanti a tre grandi vetrine ben fornite delle ultime scarpe di tendenza e anche all’interno l’assortimento è molto vasto. Le numerazioni vanno dal 36 al 41 e per alcuni modelli è possibile trovare anche il 35.

…competenza e professionalità

Sabrina è molto disponibile e gentile e saprà da chi indirizzarvi nel caso in cui doveste aver bisogno di un calzolaio di fiducia. E si sa che oggi non è così facile trovare un calzolaio che sappia accontentarci. Per piccoli accorgimenti al momento dell’acquisto, come aggiustare la misura delle fibbie o necessità di aggiungere dei fori sui laccini, potete chiedere direttamente a lei.

In questi giorni sta iniziando ad arrivare la nuova collezione e fino alla fine di settembre continueranno ad arrivare scarpe per la stagione invernale, per cui vi consiglio vivamente di andare a dare un’occhiata. Poi fino a novembre arriverà ancora qualcosa.

Vi do un assaggio di quello che potete trovare da Civico 306, ma se andate sulla loro pagina di Facebook troverete tutto l’assortimento presente in negozio. Intanto deliziamoci con queste immagini. Ce n’è davvero per tutti i gusti!

mocassino-con-tacco-donna

anfibio-con-applicazioni

stivaletti-donna-con-bottoni

stivaletti-donna-con-cerniera

slip-on-con-frange

slip-on-con-applicazioni

mocassino-con-tacco-donna

sandalo-invernale-con-pelliccia

Mi sento di consigliarvi con sincerità questo negozio di scarpe perché raramente mi sono imbattuta in personale così esperto e preparato. E non aggiungo altro per quanto riguarda la gentilezza, cosa da non sottovalutare.

Per le iscritte alla newsletter di ioamolescarpe ci sarà uno sconto su tutti i prodotti della nuova collezione di Civico 306.

Come al mio solito ho adocchiato qualche modello. Anche voi? Non dimenticate di farmi sapere cosa avete acquistato! Sono molto curiosa!

Tendenze scarpe per l’autunno/inverno 2018

Tendenze scarpe per l’autunno/inverno 2018

Vi siete accorte anche voi che le vetrine dei negozi stanno già iniziando a brulicare dei nuovi modelli per l’autunno/inverno 2018 che ci attendono?

Anche voi siete impazienti di acquistare qualcosa di nuovo? Bene, perchè oggi guardiamo insieme quali sono le tendenze per l’autunno/inverno 2018 che ci aspettano, per non sbagliare un colpo, o almeno provarci.

Le Fashion Week che dettano le regole

Sappiamo tutte che gli eventi che influenzano il mondo della moda sono essenzialmente quattro, detti anche “Big Four”, ovvero le quattro settimane della moda nelle quattro città tra le più cool del mondo.

  1. New York
  2. Londra
  3. Milano
  4. Parigi

Quello che cominciamo ad intravedere in questi giorni nelle vetrine dei negozi, è stato deciso da mesi, ovvero durante le fashion week che si sono svolte, come ogni anno, lo scorso febbraio/marzo. Ma vediamo insieme cosa ci riserverà l’autunno/inverno prossimo.

Tendenze per l’autunno/inverno 2018

Possiamo star certe che quest’anno vedremo così tanti cuissardes, ovvero gli stivali che coprono la gamba fino a metà coscia, da non poterne più. Già lo scorso inverno ne avevo acquistato un paio, non proprio così tanto alti, ma comunque fin sopra il ginocchio. Devo dire che questo modello si addice e rende giustizia a chi ha le cosce snelle e possibilmente lunghe e quindi non è decisamente il mio caso, purtroppo. In ogni caso, basterà saper fare i giusti abbinamenti perchè sono davvero bellissimi.

cuissard-fendi, stivali, cuissard

Stivali cuissard

 

 

 

cuissard cuissard-casadei

 

In generale faranno da padroni gli stivali in tutte le loro forme e dimensioni: camperos, chelsea boots, stivaletti stringati e non, stivaletti bassi con tacco largo, stivali alti e morbidi, anfibi e chi più ne ha più ne metta. Forse è il caso di rinfrescarsi la memoria con la guida ai modelli di scarpe.

camperos-yves-saint-lauren

Camperos Yves Saint Lauren

chelsea-boots-alexander-wang

Chelsea boots Alexander Wang

stivaletti-stringati

Stivaletti stringati

Stivalettia-tacco-largo

Stivaletti a tacco largo

stivaletti -con- bottoni

 

 

 

Non mancheranno certo mocassini, sling back, sneaker, ballerine, ciabatte e il modello più femminile in assoluto, le decolleté.

mocassini

 

sneakers

 

 

 

sling backsmanolo blahnik

 

 

Per quanto riguarda i colori, pare che trionferanno il marrone, il nero, il grigio, ma anche, udite udite, il bianco. Non mancheranno oro, argento e rosso a confermare il must have dell’estate ormai agli sgoccioli. Velluto, pelliccia e pitone saranno praticamente ovunque.

Non ci resta che pazientare e attendere l’arrivo di tutte queste belle novità. Ormai manca poco.

Io ho già posato l’occhio su un paio di modelli che non potranno mancare nel mio armadio delle scarpe. E voi? Avete già qualche idea?

Guidare con i tacchi, si può?

Guidare con i tacchi, si può?

La risposta è semplice. Si può, eccome se si può, per la gioia di noi fanciulle, soprattutto. Ora vi spiego perché.

Non sarò certo l’unica a cui è venuto il dubbio mille e mille volte se guidare con i tacchi sia punibile a livello legale. Diciamoci la verità. E’ capitato anche a te di uscire da casa di corsa, scendere nel parcheggio per recuperare la macchina, vestita di tutto punto, rigorosamente in ritardo e con un tacco da paura e chiederti, o cavolo, se mi fermano con queste scarpe mi arrestano?

guidare-con-i-tacchi-scarpe-rosse

Il codice della strada non prevede precise restrizioni sull’utilizzo delle calzature alla guida, almeno dal lontano, ma non troppo, 1993. Possiamo guidare con i tacchi, con gli anfibi, con le ciabatte, scalze, e persino con le ballerine! Non me ne vogliano le amanti delle ballerine. In pratica quella che viene sanzionata è la guida non in condizioni di sicurezza. Ti spiego meglio. Se l’agente adibito al controllo stradale ti vede zigzagare con l’auto in mezzo al traffico o anche in una strada deserta, naturalmente ti fermerà. E, se scesa di macchina, noterà un fantastico tacco 12 (o anche più alto…) ai tuoi piedi, potrà accertare lo stato di guida pericolosa a causa del suddetto tacco. Se invece vieni fermata per un normale controllo perché non stai zigzagando nel traffico, ma l’agente ha deciso comunque di fermarti per un controllo di routine, una volta sceae di macchina con il tuo tacco vertiginoso, non potrà sanzionarti perché non avrai commesso nessun reato.

Guidare con i tacchi non è un reato

Allora siamo d’accordo: guidare con i tacchi non è un reato. Potrai accertartene tu stessa dando un’occhiata al sito della polizia di stato.

guidare-con-tacchi-alti

Quindi, ben vengano i tacchi 12 alla guida purchè la guida stessa venga comunque effettuata in condizioni di sicurezza.

Pensa che è possibile (e legale) persino parcheggiare con i tacchi. Sappi che noi donne, nella maggior parte dei casi, siamo capacissime di guidare e pure parcheggiare anche meglio dei tanto cari amati e adorabili uomini, e pensate, maschietti, che lo facciamo con un tacco 12 e qualche volta anche più alto. Quindi smettiamola con questi stereotipi da qualunquisti. Volete provare voi?

Consigli pratici per imparare a guidare con i tacchi

Appena sali in macchina

Dovrai inizialmente seguire delle piccole accortezze.

  1. Assicurati che il tappetino sia ben disteso sul fondo dell’auto. Pieghe e increspature potrebbero far sì che i tacchi rimangano incastrati e potrebbe essere pericoloso durante la guida.
  2. Sali in macchina e aggiusta il sedile alla giusta altezza. All’inizio ti sembrerà un po’ strano, ma dovrai aumentare un po’ la distanza del sedile dal volante. I tacchi aumentano la tua altezza anche da seduta.
  3. Aggiusta lo specchietto retrovisore. Infatti una volta spostato il sedile indietro ti accorgerai che anche lo specchietto retrovisore sarà da regolare.
  4. Ultimo, ma non meno importante, ricordati sempre di allacciare la cintura di sicurezza.

A questo punto sarai tecnicamente pronta alla guida con i tacchi.

Mentre sei alla guida

  1. Abbi l’accortezza di non premere troppo il calcagno sul tappetino mentre prepari il piede sui vari pedali. Questo potrebbe sciupare il tacco della scarpa che indossi.
  2. La sensibilità del piede sul pedale sarà data maggiormente dalla punta del piede. Sarà un po’ come guidare in punta di piedi.
  3. Sposta i piedi sollevandoli tutti dal tappetino e non mantenendo il calcagno poggiato a terra. E’ anche un lavoro di gambe.

Guidare con i tacchi è molto più semplice di quello che si crede.

E poi, con tutta questa concentrazione e il gioco di gambe e piedi, fa pure dimagrire!

Divertiti! E stai attente, mi raccomando!

A presto!

-S-

Museo Ferragamo a Firenze

Museo Ferragamo a Firenze

Settimana scorsa mi sono decisa finalmente ad andare a visitare il Museo Ferragamo a Firenze accompagnata dalla mia cara amica Camilla.

Il museo ripercorre la vita di questo grande stilista, Salvatore Ferragamo, dall’arrivo negli Stati Uniti al ritorno in Italia e lo fa con uno stile che riporta proprio a quegli anni, gli anni ’20.

Nel Museo sono presenti diverse tipologie di calzature che narrano proprio il percorso fatto in cinquant’anni e che vede protagonisti l’innovazione, la creatività e il genio. Tutte quelle scarpe inventate negli anni ’20 sembrano state create ai giorni nostri e potete solo immaginare il mio stupore e la gioia nel trovarmi davanti a tutta quella bellezza, a tutta quella perfezione.

Il Museo Ferragamo a Firenze si trova nel Palazzo Feroni-Spini, in Piazza Santa Trinita, con ingresso di lato alla boutique. Si scendono delle scale e ci si trova immersi in un’atmosfera marinaresca che riporta agli anni ’20 e che testimonia le sensazioni e le emozioni che deve aver provato un giovanissimo Salvatore Ferragamo quando decise che quel paesino in cui era nato sarebbe stato troppo piccolo per lui.

Scarpe-Museo-Ferragamo-Firenze

Ingresso del Museo Ferragamo Firenze

Oltre alle sue creazioni si possono osservare anche ceramiche, statue, costumi e artefatti dell’epoca, oltre a ritratti delle dive per le quali Ferragamo ideò alcune tra le più belle scarpe mai realizzate.

Orari di apertura del Museo Ferragamo a Firenze

Il Museo è quasi sempre aperto e l’ingresso è gratuito la prima domenica del mese, quindi se vi capita di  fare un giro a Firenze e vi avanza un’oretta tra una visita e l’altra, vi consiglio vivamente di recarvi a dare un’occhiata perché resterete sbalordite nel vedere che le creazioni di circa 90 anni fa (90 anni!) sono ciò che di più attuale potete trovare.

Tutto, tutto, tutto vi farà sognare ad occhi aperti. E pensare che tutte le scarpe esposte potrebbero tranquillamente essere indossate ai nostri giorni vi fa capire quanto geniale e “avanti” fosse questo grande uomo. Per esempio, gli stivali-calza che oggi sono tornati tanto in voga, i Cuissard, li aveva già creati Salvatore Ferragamo negli anni ’20. Incredibile!

scarpa-calza-ferragamo

Scarpa-calza

Ma partiamo dal principio

Salvatore Ferragamo nasce nel 1898 a Bonito, un paesino in provincia di Avellino. Undicesimo di quattordici figli, dimostra fin da subito il suo innato talento nel costruire scarpe. Subito dopo la terza elementare decise che compiuti i 16 anni sarebbe emigrato all’estero. Quasi tutti i suoi fratelli se ne erano già andati di casa. Salvatore debuttò come apprendista garzone calzolaio dopo che il giorno della prima comunione delle sue sorelle più piccole costruì loro le scarpette bianche per la cerimonia facendosi prestare l’occorrente da mastro Luigi. Forme, colla, bullette, cartone e scampoli di stoffa bianca.

Dopo un anno aveva già imparato tutto ciò che c’era da sapere sull’arte calzaturiera. Ma voleva imparare ancora di più. Voleva sapere tutto sulle tecniche di lavorazione, sulla moda, sui pellami e su come prendere le misure. Fu a 13 anni che si decise ad aprire una sua bottega grazie all’aiuto economico da parte di uno zio prete. In poco tempo Ferragamo potè contare su guadagni che seppur modesti, gli permisero di restituire il prestito allo zio e nel contempo mettersi via qualche risparmio. Avrebbe potuto accontentarsi se non che uno dei suoi fratelli da tempo trasferito a Boston, che decantava il fascino dei macchinari utilizzati nelle lavorazioni delle scarpe, convinse Salvatore ad imbarcarsi sul transatlantico Stampalia nella primavera del 1914.

Museo Ferragamo Firenze

Deciso a non passare da provinciale, spese quasi tutti i suoi risparmi per una cuccetta in seconda classe (la terza sarebbe stata troppo umiliante) e per un cappotto col collo di pelliccia.

Boston, Santa Barbara e …

Appena arrivato lo aspettava un lavoro sicuro presso il calzaturificio di Boston, grazie all’aiuto di un cognato. Ma non appena Salvatore ebbe messo piede nella fabbrica e visto le scarpe che uscivano fuori da quei macchinari, disse che non avrebbe potuto lavorare lì perché quelle scarpe erano troppo pesanti, goffe e con il tacco di piombo. Insomma non le poteva proprio vedere! Fu così che insieme ai suoi fratelli già trasferiti negli Stati Uniti decise di aprire un piccolo negozio di risuolature e riparazioni di calzature a Santa Barbara, in California.

Lì il trovarobe di una società produttrice di film un giorno si lamentò della scomodità degli stivali utilizzati dagli attori nei film western e Ferragamo si propose di produrne qualche paia.

Il successo

Da lì fu il boom! Ordini che fioccavano da tutte le parti e dive del cinema impazzite. Oltre ad essere creative e inedite le scarpe di Salvatore Ferragamo erano anche estremamente comode, calzavano bene e non martirizzavano i piedi. Ma nonostante questo Ferragamo non era convinto. Lui voleva arrivare alla perfezione. Così si mise a frequentare corsi serali di anatomia all’università della California Meridionale. Nasce da qui il cosiddetto Metodo Ferragamo, quando capì che stando in piedi il peso del corpo viene retto dall’arco del piede. Proprio grazie a questi studi capì che il piede doveva essere misurato secondo diversi punti di vista. Infatti, oltre alla larghezza della pianta capì che era fondamentale misurare anche il volume complessivo del piede. Grazie a questo concetto furono sviluppate più di 70 combinazioni di calzate per taglia sia nelle calzature da donna che in quelle da uomo.

Scarpe, Museo, Ferragamo

Il ritorno in Italia

Nel 1928 decide di tornare in Italia, a Firenze in particolare. Ha portato 18 nuovi modelli da lui costruiti sulla base delle nuove scoperte. Ma gli operai rifiutano il suo Metodo e quindi Salvatore è costretto a creare una scuola per preparare lavoranti alle prime armi attraverso il suo Metodo. Sono circa una trentina e ognuno di loro impara soltanto una precisa fase della lavorazione dando vita ad una vera e propria catena di montaggio.

Scarpe Museo Ferragamo Scarpe Museo Ferragamo

Nel frattempo gli ordini continuano ad aumentare dagli Stati Uniti, ma anche da Londra, Parigi e Berlino. Ferragamo aumenta il numero degli operai che arrivano ad essere circa cento.

La crisi e la ripresa

Aumentano però anche le spese e i finanziamenti cominciano a scarseggiare per bloccarsi del tutto con la crisi economica che colpì gli Stati Uniti nel 1929. A causa dei debiti Ferragamo fu costretto a chiudere l’azienda. Ma non si perse d’animo e anche grazie alla solidarietà dei suoi operai fiorentini riaprì i battenti. Inizialmente in un cortile e neanche dopo un anno trasferisce l’azienda in un negozio in Via Tornabuoni.

Nel 1935 ricomincia con l’esportazione e gli affari cominciano a girare talmente bene che affitta altri due laboratori e un negozio nel Palazzo Feroni-Spini che poi acquisterà nel 1938. Apre negozi a Roma, Napoli, Venezia, Torino, Genova e Viareggio. Utilizza materiali poveri come la carta dei cioccolatini e sughero a causa di carenza di materiali come acciaio e pelle necessarie fino ad allora per costruire scarpe secondo il suo Metodo.

Scarpe Museo Ferragamo

Scarpe Museo Ferragamo

L’azienda ha di nuovo il vento in poppa e riadotta la catena di montaggio a mano.

L’eredità di Salvatore Ferragamo

Salvatore Ferragamo muore nel 1960 lasciando un’eredità di 20 mila modelli, 350 brevetti e cinquant’anni di lavoro passati tra Bonito, Santa Barbara, Hollywood e Palazzo Feroni-Spini.

Scarpe, Museo, Ferragamo, firenze

Voi ci siete state? Vi è piaciuto?

 

Guida ai modelli di scarpe da donna

Guida ai modelli di scarpe da donna

Quando parliamo di scarpe facciamo sempre una gran confusione. Quante volte ci è capitato di voler descrivere un paio di scarpe viste in una vetrina al volo, ma di non sapere come chiamarle? Ci sono tanti di quei modelli che a volte è davvero facile confonderli.

Bene, con questa guida imparerete ad orientarvi nel fantastico mondo delle calzature da donna e chiamarle col loro vero nome.

Pronte? Cominciamo!

Guida ai modelli di scarpe da donna

Ankle Boots o Tronchetti: calzature che arrivano all’altezza della caviglia. Possono avere il tacco basso, alto, oppure la zeppa.

ankle-boots, tronchetto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ankle Strap: scarpe col cinturino alla caviglia. Il cinturino può essere più o meno sottile.

jimmy-choo, lucy-100, grey

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ballerine: calzature flessibile, leggera, senza tacco o con tacco molto basso.

ballerine-con-fibbia

 

 

 

 

 

 

 

Bikers Boots: sono gli stivaletti poco più alti della caviglia che in origine venivano indossati dai motociclisti. Solitamente sono impreziositi da borchie e catene.

bikers-boots, bikers-boots-ash

 

Slingback: modello variante delle décolleté con cinturino sul tallone che lascia scoperto il calcagno.

 slinkbacksslingbacks-guess

 

Ciabatte: calzature leggere e comode, prive della tomaia nella parte posteriore e anteriore. Differisce dal sandalo perchè non ha la chiusura intorno alla caviglia e/o sul collo del piede.

ciabatte, strass, cuoio

Ciabatte infradito

 

Décolleté: scarpe femminili per eccellenza, con tacco da medio ad alto. Quì le variabili possono essere davvero molte. Punto in comune per tutte le décolleté è la scollatura importante sul collo del piede. Le caratteristiche più conosciute che possono essere presenti in questo fantastico modello:

plateau: rialzo della suola nella parte anteriore del piede

open toe: lasciano scoperte tutte le dita del piede

peep toe: letteralmente, scarpa da dito che sbircia. E infatti lasciano scoperta solo la punta dell’alluce.

Decollete-peep-toe-con-plateau

Decollete peep toe con plateau

 

 

 

 

 

 

 

decollete-bordeaux-scarpe-tacco

Decollete

 

D’Orsay: scarpe che lasciano scoperti uno o entrambi i lati del piede. Possono avere tacchi alti o bassi. Tallone e punta sono chiusi, ma anche per questo modello di scarpe le varianti sono molte.

scarpe-d'orsay, rosse

 

Espadrillas: scarpe in lino con suola in corda. Possono avere la punta e/o dorso aperti o chiusi.

espadrillas-tory-burch, espadrillas

 

Mary Jane: décolleté con il cinturino sul collo del piede e tacco di altezza variabile, anche nella versione con cinturino a forma di T.

mary-jane-gianvito-rossi, mary-jane

 

Mocassini: modello di calzature sportive e comode senza allacciatura e solitamente prive di tacco. Nella versione femminile però possiamo trovare sia il tacco largo che alcuni accessori decorativi come nappine o frange.

mocassini-gucci, mocassini

 

Oxford (o Francesina): modello di scarpe ad allacciatura chiusa da stringhe sottili e mascherina cucita sopra i gambetti che si uniscono al collo del piede; possono essere realizzate in diverse varianti, ma la troviamo più spesso con la lavorazione detta brogue, ovvero perforazioni circolari sulla pelle che hanno uno scopo decorativo. Nascono come scarpe da uomo. Da non confondere con le cosiddette Derby, ad allacciatura più aperta. Si lo so, la differenza è veramente minima, ma in questa sede non posso che essere ancora più pignola del solito.

scarpe-francesine, oxford, francesine-clarks

Francesine o Oxford

scarpe-oxford-senza-lacci

Oxford senza lacci

scarpe-derby-marsell, derby

Derby

 

Pantofole (o Slippers, dall’inglese “pantofola”): calzature da casa, senza lacci nè bottoni e facili da infilare. Molto comode, con suola pieghevole, con o senza tacco.

slipper-gucci, slipper

 

Platform: tipo di calzature con plateau o zeppa molto alti.

platform-gucci, platform

 

Sabot: scarpe dalla punta chiusa e il tallone aperto, simili alle ciabatte. Una variante è rappresentata dai Mules, che lasciano le dita dei piedi scoperte. Il tacco può essere più o meno alto e avere forme diverse.

mules, sabot, scarpe-donna

Mules

sabot-sergio-rossi

Sabot

 

Sandali: scarpe aperte con cinturino alla caviglia e/o sul collo del piede, che possono essere o meno dotate di tacco e/o plateau.

giampaolo-viozzi, sandali, rosso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Slip-on: (dall’inglese, “che si infila facilmente”), caratterizzate dalla suola in gomma bianca, sono una combinazione tra scarpe da uomo e scarpe da ginnastica.

slip-on-kenzo, slip-on

 

Sneakers: calzature sportive e comode con suola in gomma e parte superiore di tela o pelle. Esiste la variante con zeppa interna.

sneakers-converse, converse

 

Stivali: calzature alte fino a sotto il ginocchio, ma qualche volta anche oltre e prendono il nome di Cuissard (dal francese, “pantaloncini”). Possono essere senza chiusura, oppure avere lacci o cerniera. L’altezza del tacco è variabile.

 

cuissard-fendi, stivali, cuissard

Stivali cuissard

 

Stivaletti: scarpe chiuse alte fino alla caviglia o fino a metà polpaccio. Il tacco può variare in forma e altezza. Una variante d’eccellenza è rappresentata dai Chelsea Boots, detti anche Beatles, con elastico laterale.

stivaletti-felmini, pelle

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chelsea-boots, Beatles

Chelsea boots o Beatles

 

T-Strap: così definite proprio per la forma che crea il cinturino partendo dalla caviglia e allacciandosi alla punta della scarpa. Ovvero una forma tipicamente a T.

scarpe-pois, scarpe, l'amour, t-strap

 

Zoccoli: calzature aperte sul tallone e sulle dita, costituita da suola in legno a cui sono fissate strisce di cuoio o stoffa come tomaia.

zoccoli-di-legno, calzature-legno

 

Le varianti per ogni modello sono davvero molte. Questa è solo un’introduzione per cominciare a chiamare ogni modello col proprio nome.

Questa guida ai modelli di scarpe da donna ti è stata utile? Se hai qualche domanda chiedi pure. Ti risponderò con piacere.

A presto!

-S-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come organizzare l’armadio delle scarpe per il cambio di stagione

Come organizzare l’armadio delle scarpe per il cambio di stagione

La fine dell’estate mette sempre un pò di tristezza. Fine dei vestiti leggeri, fine delle passeggiate serali in canottiera e soprattutto fine dei piedi scoperti. Pensare che fino alla prossima primavera non potrò sfoggiare i miei bellissimi sandali colorati e nemmeno i vestiti svolazzanti mi rende sempre un pò triste. Però poi mi viene in mente che le vetrine stanno cominciando a riempirsi dei nuovi arrivi per la stagione autunno/inverno e le nuove collezioni stanno prendendo piano piano il sopravvento sui modelli della stagione ormai agli sgoccioli. Questo mi riempie di un’immensa felicità. E proprio per questo dobbiamo prepararci ad ospitare nei nostri armadi i nuovi modelli e cominciare quindi a fare un pò di ordine.

Come sistemare le scarpe nell’armadio. I 3 step fondamentali.

1) Innanzitutto, se non lo hai già fatto, occorre tirare fuori tutte le scarpe dall’armadio e separare quelle estive da quelle invernali e da quelle per la mezza stagione. Si, perché quel momento che va dalla fine dell’estate all’autunno inoltrato, è la stagione ideale per indossare le scarpe da mezza stagione, proprio come in primavera.

2) A questo punto ti consiglio di controllare una ad una le scarpe prima di riporle negli appositi spazi a loro dedicati. Alcune saranno da incerare, altre potrebbero aver bisogno di un giro di ricognizione dal vostro calzolaio di fiducia, altre ancora forse, ahimè, saranno da buttare.

3) Una volta fatta questa distinzione in base alla pesantezza in termini di materiali, alla scollatura più o meno aperta e alla tonalità di colore più o meno estiva delle tue scarpe, è necessario posizionare ogni scatola al proprio posto nell’armadio o nella scarpiera in modo tale da avere a portata di mano quelle che indosseremo più spesso. Le scatole non le butto via mai. Sarebbe un sacrilegio.

Io posiziono nei tre ripiani più bassi le scarpe che so andranno per la maggiore e nei ripiani più alti quelle che rimarranno lì fino al prossimo caldo intenso, salvo qualche rara eccezione.

cambio-di-stagione, armadio, scarpe

cambio-di-stagione, armadio, scarpe

Per capire di quali scarpe hai bisogno.

In questo modo avrò ben chiaro il quadro della situazione per quanto riguarda i nuovi acquisti. Ovvero, se avrai ritrovato nell’armadio quattro o cinque tipi di stivaletti in forme e colori diversi, saprai che il prossimo acquisto non sarà mirato ad un altro paio di stivaletti, ma potrai concentrarti su delle sneakers o su dei mocassini all’ultimo grido.

Questo è quello che faccio ad ogni cambio di stagione per avere un armadio delle scarpe organizzato al meglio. In pratica sono sempre a spostarle su e giù e a cambiare loro di posto. Però ho anche sempre ben in mente di quali scarpe posso aver bisogno per affrontare al meglio la nuova stagione ed evitare di farmi prendere dallo shopping compulsivo ed acquistare qualcosa che poi non indosserò. Naturalmente ho già puntato il ditino su qualcosa.

anfibi, scarpe-con-fibbie, autunno2017

mocassini-con-fibbie, scarpe, autunno2017

Tu invece come ti organizzi? Fammelo sapere, sono curiosa! E soprattutto, anche tu hai già adocchiato qualcosa?

A presto!

-S-

Pin It on Pinterest