Le scarpe Camper ormai le conosciamo tutti, ma quello che forse non tutti sanno è la loro lunga e interessante storia. Mi ricordo che ho scoperto l’esistenza delle scarpe Camper attraverso uno dei modelli di punta del brand, Peu. E ricordo anche di aver pensato a quanto fossero strane e particolari. Era il 2004 e Camper aveva già quasi trent’anni di storia alle spalle. Ma andiamo per gradi.
Storia delle mitiche scarpe Camper
Le scarpe Camper nascono nel 1975 a Maiorca, in Spagna, grazie ad un’idea di Lorenzo Fluxà. Tale Lorenzo era nipote del calzolaio che verso la fine del 1800, di ritorno da un viaggio in Inghilterra, introdusse sull’isola le prime macchine da cucire che permettevano di costruire scarpe in maniera meccanizzata.
Nel 1981 apre il primo store monomarca a Barcellona. Negli anni ’90 aprono negozi a Parigi, Milano e New York. Nel 2006 Camper lancia un progetto di collaborazione con diversi partner per creare prodotti unici.
In oltre quarant’anni di attività alcuni modelli di scarpe del brand sono diventati iconici e sono stati ridisegnati e reinventati moltissime volte. Ad esempio Camaleon, in assoluto il primo paio di scarpe Camper, era ispirato alle calzature dei contadini e costruito con materiali di recupero come pelli, tela e pezzi di pneumatici. Ma anche la linea Twins che nel 1988 cambia il concetto di simmetria nelle scarpe, ovvero dove la destra è diversa dalla sinistra.
Oppure Pelotas, introdotto nel 1995 e caratterizzato da 87 palline sotto la suola per garantire un’ammortizzazione tutta particolare.
Ma anche Wabi, le pantofole lanciate nel 2000 e ispirate al minimalismo e a principi di ecologia. Queste calzature si contraddistinguevano per il processo di produzione ridotto a soli 4 passaggi, con un notevole risparmio di materiali e di inquinamento.
E infine il modello Peu – quello che ho conosciuto io -lanciato sul mercato nel 2004 e presentate come le scarpe senza pretese, caratterizzate dall’allacciatura elastica e dalla forma ergonomica. Queste scarpe prendono forma partendo dalle pantofole Wabi delle quali ti ho parlato prima.
Curiosità sul mondo Camper
Sapevi che ci sono anche due hotel Casa Camper? Uno si trova a Barcellona, città simbolo del brand poichè fu proprio in questa città che aprì il primo negozio monomarca. L’altro si trova invece a Berlino. Entrambi gli hotel rispecchiano lo stile Camper, ovvero uno stile minimal essenziale con un richiamo alle tradizioni del passato, unite a comodità e funzionalità. Che poi sono le stesse caratteristiche che puoi ritrovare in un paio di scarpe Camper. Tutte le scarpe Camper sono un bel mix di sportività ed eleganza. Caratterizzate da linee semplici ma allo stesso tempo particolari. Sul sito è anche possibile personalizzare alcuni modelli. Infatti puoi decidere tu il colore della tomaia, della suola, dei lacci e della fodera interna. Inoltre puoi continuare a personalizzare le tue scarpe inserendo un breve testo del colore che vuoi, sulla linguetta.
Le scarpe Camper Ecoalf ecosostenibili per l’autunno inverno 2019 2020
Quest’anno è stato presentato il modello Pelotas in collaborazione con Ecoalf, un’azienda spagnola nota per trasformare i rifiuti in moda. Ogni giorno, grazie al supporto di alcuni pescatori, i pescherecci solcano le acque dei mari e degli oceani per raccogliere rifiuti che vengono portati in stabilimenti che li trasformano prima in microgranuli e poi in filati di alta qualità molto resistenti. Tutto ciò è possibile grazie a speciali processi che si avvalgono di tecnologie avanzate. Vengono utilizzati tanti tipi di rifiuti come plastica, pneumatici, scarti di tessuti e reti da pesca. Sapevi che per ottenere un metro di questo filato speciale servono circa 70 bottiglie di plastica?! Per ogni paio di scarpe venduto verranno donati 2 Euro alla fondazione Ecoalf.
Hai mai provato un paio di scarpe Camper?
A presto!
-S-